STRESS LAVORO CORRELATO

Lo stress lavoro-correlato rappresenta una delle sfide principali con cui è necessario confrontarsi nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro. Non si parla soltanto di ripercussioni considerevoli sulla salute delle singole persone, ad esserne coinvolte sono soprattutto le imprese e le economie nazionali.

Circa metà dei lavoratori europei considera lo stress come un fattore comune nei luoghi di lavoro e ad esso, dato sul quale tutti dovremmo riflettere, è dovuta quasi la metà di tutte le giornate lavorative perse. Dal 31 dicembre 2010 è in vigore per tutte le aziende italiane l’obbligo di valutare il rischio da stress correlato al lavoro, introdotto in forma esplicita all’interno dell’ari. 28 del D.Lgs. 81/08.

Dall’emanazione del Testo Unico si sono succeduti documenti scientifici e atti di indirizzo che hanno concorso a definire il concetto di stress lavoro-correlato e a sviluppare metodi e strumenti di valutazione.

Il termine stress è entrato oggi nel linguaggio comune. Quante volte sentiamo dire “questo lavoro mi stressa”, “il medico mi ha detto che sono un po’ stressata”, “dovrei prendere le cose con maggiore calma, altrimenti arriva lo stress”. In molti credono che essere stressati significhi essere molto stanchi. Così non è.

Lo stress lavoro correlato si manifesta quando le richieste avanzate nei confronti del lavoratore (sia esso manager, datore di lavoro o dipendente) superano la capacità di farvi fronte. Lo stress non è dunque stanchezza, ma un totale disequilibrio tra la richiesta che viene fatta (aumentare le ore lavorative, aumentare il fatturato, svolgere una nuova mansione senza aver ben compreso il cosa debba fare, ecc.) e la percezione soggettiva della risorse che ho per fronteggiarla.

Alcuni esempi di condizioni di lavoro che possono portare a stress sono:

  • carichi di lavoro eccessivi;

  • richieste contrastanti e mancanza di chiarezza sui ruoli;

  • scarso coinvolgimento nei processi decisionali che riguardano i lavoratori e mancanza di influenza sul modo in cui il lavoro viene svolto;

  • gestione inadeguata dei cambiamenti organizzativi, precarietà del lavoro;

  • comunicazione inefficace, mancanza di sostegno da parte dei colleghi o dei superiori.

Per le imprese gli effetti negativi possono essere vari: scarsa redditività complessiva, maggiore assenteismo, presenteismo (le persone continuano ad andare a lavorare quando sono malate e non possono essere efficienti), aumento dei tassi di incidenti e infortuni. Le assenze tendono ad essere più lunghe di quelle dovute ad altre cause, inoltre lo stress lavoro correlato può contribuire ad aumentare i tassi di prepensionamento, in particolare tra gli impiegati. I costi per le imprese e la società sono considerevoli e vengono valutati in miliardi di euro a livello nazionale.

Lo stress è il secondo problema di salute legato all’attività lavorativa maggiormente segnalato in Europa.
Da un
sondaggio d’opinione europeo condotto dall’EU-OSHA è emerso che più della metà di tutti i lavoratori considera lo stress lavoro-correlato comune nel proprio luogo di lavoro. Tra le cause più comuni di stress lavoro-correlato emerse dal sondaggio troviamo la riorganizzazione o la precarietà del lavoro (riferite da circa 7 persone intervistate su 10), orari di lavoro prolungati o un carico di lavoro eccessivo. Lo stesso sondaggio ha evidenziato che circa 4 lavoratori su 10 ritengono che questa forma di stress non sia gestita in maniera appropriata nei loro luoghi di lavoro.

Nella più ampia indagine europea tra le imprese sui rischi nuovi ed emergenti (ESENER) circa 8 dirigenti europei su 10 hanno espresso preoccupazioni riguardo allo stress lavoro-correlato; tuttavia, meno del 30% ha ammesso di aver attuato procedure per affrontare i rischi psicosociali.

Se imparassimo a interpretare lo stress come un problema aziendale anziché una colpa individuale, potremmo finalmente iniziare ad affrontare il problema stress lavoro correlato ed a gestirlo come qualsiasi altro rischio per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.

Dott.ssa Giulia Peccianti

Sitografia:

https://osha.europa.eu/it/topics/stress/index_html (agenzia europea per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro)