Il 28 febbraio scorso è stato approvato il Decreto che definisce contenuti e metodi di applicazione delle Linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni.

La classificazione sismica è una delle più importanti novità in ambito edilizio dell’ultimo periodo soprattutto in termini di prevenzione e, di conseguenza, di riduzione del rischio sismico.

È evidente infatti che l’attribuzione di una classe sismica consente una lettura semplice e comprensibile del rischio a cui è soggetto un edificio e le persone che lo occupano.

Le Linee Guida consentono di attribuire ad un edificio una specifica classe di rischio sismico, mediante un unico parametro che tiene conto sia della sicurezza sia degli aspetti economici.

Sono state individuate otto Classi di Rischio Sismico, con rischio crescente dalla lettera A+ alla lettera G. La nomenclatura è affine a quella adottata in ambito comunitario per definire la prestazione energetica di edifici.

L’aspetto fondamentale del documento approvato qualche giorno fa è l’attuazione concreta del cosiddetto “Sismabonus”, cioè l’incentivo fiscale per la messa in sicurezza sismica degli edifici introdotto della Legge di Bilancio 2017.

In particolare tale incentivo prevede che per gli interventi antisismici realizzati su edifici ubicati nelle zone sismiche 1, 2 e 3 ed adibiti ad abitazione e ad attività produttive, con spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021, spetti una detrazione dall’imposta lorda nella misura del 50%, fino ad un ammontare complessivo delle stesse spese non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun anno. La detrazione deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi.

Tuttavia l’importanza del nuovo sistema di incentivazione risiede nel potenziamento dell’aliquota della detrazione, ovvero:

  • al 70% (75% per interventi sulle parti comuni di edifici condominiali) qualora dalla realizzazione degli interventi derivi una riduzione del rischio sismico che determini il passaggio ad una classe di rischio inferiore;
  • all’80% (85% per interventi sulle parti comuni di edifici condominiali) qualora dall’intervento derivi il passaggio a due classi di rischio inferiori.

È proprio in merito a quest’ultimo meccanismo che entrano in gioco le linee guida sulla classificazione sismica degli edifici, appena approvate.

Per attivare i benefici fiscali con aliquota potenziata occorre infatti fare riferimento alla classificazione prevista dalle linee guida, con le quali si attribuisce ad un edificio una specifica classe di rischio sismico.

Dal punto di vista operativo servirà quindi una valutazione strutturale dell’edificio, attestata da un professionista abilitato, che attribuirà la classe di rischio di partenza.

Una volta effettuati gli interventi di consolidamento, il professionista eseguirà una diagnosi sui miglioramenti ottenuti; a seconda del miglioramento ottenuto (una classe, due classi, ecc) scatterà un diverso bonus, che potrà arrivare anche all’85% se, come detto, i lavori sono riferiti a parti condominiali comuni.

Il giorno 06 aprile dalle ore 15.30 alle ore 17.30 Pangea Consulenze organizzerà presso la propria aula formativa un seminario informativo gratuito di approfondimento sul nuovo sistema di agevolazioni fiscali per la messa in sicurezza degli edifici con l’intervento di un esperto del settore, l’Ing. Michele Lazzini.